Libera e Tollerante di Angelica Gatto




Ogni due settimane un giovane del nostro gruppo propone qui le sue idee con un breve e incisivo intervento. La rubrica è aperta a tutte le persone e a ogni idea politica o civica nel rispetto della  nostra Costituzione e dei suoi valori fondanti. Siamo già al terzo intervento, Questa volta è il turno di Angelica Gatto,  giovane studentessa impegnata nell'associazionismo di Cave. L'impegno nell'associazionismo è un comune denominatore intorno al quale si riconoscono un po' tutti i ragazzi che stanno aderendo a questo movimento, lei lo fa portando il suo sguardo che è a metà strada tra chi qui ci è nato e chi Cave la vive da poco tempo, ci invita a muoverci per una Cave più libera e tollerante.


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La Cave che Vorrei : Libera e Tollerante
Di Angelica Gatto


Dopo aver letto l’intervento dei miei due coetanei e amici Marta e Simone, ho deciso anch’io, nel mio piccolo, di dare un contributo a questo significativo e virtuoso progetto.
Sin da subito mi sono posta una domanda: com’è vista Cave da chi, pur non essendoci nato, la percepisce oramai come proprio Luogo, come propria Comunità d’appartenenza?

Ebbene, da ragazza che a Cave si è trasferita, ormai da moltissimi anni, ho provato a rispondere al quesito constatando quanto sia difficile a volte entrare in contatto con una realtà forse troppo spesso reticente agli scambi di opinione, alla condivisione e al dialogo costruttivo e non distruttivo.
Seguendo il filo del mio discorso mentale ho posto anche attenzione ad una constatazione fondamentale che proprio in quest’ultimi tempi ho avuto modo di fare e, cosa ancor più importante, verificare: ci sono nuove energie propulsive in giro, nuove spinte costruttive che, anche se faticosamente, stanno riuscendo ad entrare in contatto tra di loro e a mettere in piedi qualcosa di significativo e di Vivo per tutti Noi, per la Collettività intera. Ed è proprio a partire da queste energie propulsive che occorre ripartire, ponendo attenzione non soltanto alla necessità di svecchiare e far vivere la nostra città, ma anche alla necessità di aprirsi a nuove possibilità di scambio allontanando il più possibile il sempre presente e a volte persistente terrore della diversità. La diversità non è mai stata un disvalore, l’appiattimento è invece ciò che uccide la collettività, ciò che tiene chiusi in casa, ciò che non favorisce lo scambio.
La Cave che vorrei è una Cave tollerante, una Cave capace di aprirsi ad energie nuove e a contributi diversi, una città che, al di là di ogni sofismo, possa crescere insieme a noi, ai suoi giovani, che si impegnano soltanto perché motivati da quelle passioni così forti che nessuno potrà togliere loro.
Il mio augurio è anche quello di poter consentire a tutti, a maggior ragione alle nuove generazioni, di coltivare le proprie passioni e di usare l’immaginazione come strumento creativo; dei cittadini liberi sono anche dei cittadini consapevoli.


"Ama l’immaginazione di spaziare fra i secoli e di possedere un altro universo"

 Ugo Foscolo ‘Ultime lettere di Jacopo Ortis

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